L’Associazione per la Cultura il
Folklore e gli Sport Popolari nasce nell’agosto 1980
come Gruppo parrocchiale ad opera del parroco don
Giacomo Incitti, per proporre ai giovani un nuovo modo
di stare insieme.
Il gruppo esordisce in onore della festa religiosa di
Sant’Antonio nella popolosa contrada di Madonna del
Piano, e vi partecipano numerosi ragazzi che, a seguito
del successo riscosso, decidono di voler creare un vero
e proprio gruppo folklorico con l’intento non solo di
portare avanti il fine del parroco, ma anche quello di
ricercare e far conoscere il nostro paese, nell'aspetto
della sua vita quotidiana di un tempo ormai lontano,
attestato solo da vecchie ma stupende fotografie e da
qualche racconto tramandato ai giovani dagli anziani.
Con la denominazione di Gruppo Folk “Città di Castro”,
nome semplice come la nostra terra e la nostra gente,
inizia la carriera che porterà, nel corso degli anni, il
Gruppo a vivere e sopravvivere, ma soprattutto a far
rivivere i tempi lontani quando non esisteva ancora la
frenesia e lo stress dei tempi moderni, ma solo la dura
fatica dei campi, ricompensata però da tanta energia
sprigionata poi nella ”aia” dove tutti insieme si,
mangiava, beveva e ballava fino a notte fonda.
L’Associazione, quindi, non ha fatto e non fa altro che
carpire dal bagaglio delle testimonianze culturali,
quelle più autenticamente popolari, rendendole a nuova
vita attraverso la rappresentazione folclorica, con
particolare attenzione alla riscoperta dei fenomeni
linguistici ed alle pratiche rituali, per elevare a
consona dignità quei personaggi e quelle categorie di
individui che la cultura ufficiale aveva per secoli
ignorato o maliziosamente ritenuto subalterni.
In questa
terra di confine, limite dello stato pontificio e
storicamente soggiogata dalla cultura ecclesiastica
della capitale ed anche baluardo verso i regni del
meridione d’Italia, esistevano due realtà parallele: una
solare, diurna, ossequiosa delle forme e rispettosa
delle regole, abitata da preti, da pie donne e cristiani
timorati di Dio, molto tranquilla e spenta, l’altra
oscura, notturna, intrisa di elementi arcani ed
ancestrali, popolata da “monecacieglie”, streghe e
briganti, ma anche più viva e vera. |